Nel nuovo ReportFund names: ESG-related changes and their impact on investment flows” l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) pubblica un’analisi che mette in luce un trend crescente nel settore dei fondi d’investimento europei: l’utilizzo di termini legati alla sostenibilità (in primis “ESG”, “Enviroment”, “Social” o “Governance” – nei nomi dei fondi. Un fenomeno che, secondo ESMA, può attirare maggiori investimenti, ma che al contempo solleva preoccupazioni sul rischio di greenwashing e sulla protezione degli investitori retail.

Il nome di un fondo è spesso il primo elemento che attira l’attenzione di un investitore. Quando include riferimenti alla sostenibilità, può suggerire una strategia d’investimento responsabile. Tuttavia, l’uso improprio o non coerente di questi termini rischia di trasmettere messaggi fuorvianti, compromettendo la fiducia degli investitori e gli obiettivi della finanza sostenibile in Europa.

Dallo studio emerge che la percentuale di fondi domiciliati nell’UE con nomi ESG è aumentata in modo significativo: da meno del 3% prima del 2015 a circa il 9% a metà 2024. La spinta principale è arrivata dai fondi UCITS, dove la quota ha raggiunto il 15%. Si è osservata anche una progressiva standardizzazione della terminologia: oltre il 40% delle parole ESG aggiunte ai nomi dei fondi dopo il 2021 fa riferimento direttamente all’acronimo “ESG”.

Lo studio verifica come il cambiamento del nome di un fondo con l’inclusione di riferimenti “ESG” si traduca in un aumento degli afflussi di capitale, in particolare nel trimestre successivo alla modifica, con un effetto positivo anche nei trimestri successivi. 

L’inserimento di parole ESG nel nome di un fondo, se non supportato da modifiche reali nella composizione del portafoglio, può indurre in errore gli investitori e compromettere l’integrità del mercato. Per questo, ESMA sottolinea l’importanza di una vigilanza coerente da parte delle autorità nazionali, nell’ambito del quadro di valutazione dei rischi e della strategia di transizione verde del sistema finanziario europeo.

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