Il 14 e 15 maggio scorsi, l’headquarter FAO a Roma ha ospitato il Civil7 (C7) International Summit 2024, la due giorni di lavori organizzata dal C7, engagement group ufficiale del G7 che, a rappresentanza della società civile internazionale, dà voce a oltre 700 organizzazioni da circa 70 Paesi.
“Just economic, environmental, social justice – #justjustice” la sintesi del ricchissimo C7 Communiqué che, presentato alla Sherpa G7, Ambasciatrice Elisabetta Belloni, indica le richieste urgenti ai leader del G7 emerse da ciascuno dei Gruppi di lavoro tematici del C7, a cui anche SIA – Social Impact Agenda ha partecipato sul tema specifico della Giustizia economica (Economic Justice and Transformation).
Richieste chiare ai leader mondiali in tema di riduzione ed estinzione del debito, di fiscalità e commercio internazionale, di finanza agevolata e di sviluppo, di finanza climatica e presa in carico della prospettiva di genere nei temi economici e di integrazione dei diritti umani nel business.
Non da ultimo, il tema degli investimenti a sostegno del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), per cui si certifica ancora una volta un ritardo a dir poco allarmante e un gap finanziario che supera i 4 trilioni di dollari annui.
La società civile chiede ai leader del G7 che tutti gli investimenti, compreso il Piano Mattei, incorporino una valutazione più ampia e approfondita degli impatti economici, finanziari, sociali e ambientali per i territori e la popolazione coinvolti
Chiede che gli investimenti da fonti private siano promossi in modo appropriato, che seguano piani di sviluppo in sintonia con i principi di democrazia, che si dia priorità a servizi pubblici di alta qualità ed equi, e che rispettino gli standard internazionali di trasparenza, responsabilità e gestione dell’impatto, chiedendo ai governi nazionali di preservare la loro capacità di regolamentare nell’interesse pubblico.
Forte la richiesta di attenzione politica e strategica per l’economia sociale e di prossimità, tra le istanze del Communiquè C7.
“Chiediamo che venga riconosciuto il potenziale dell’economia di prossimità. Le esperienze dell’economia civile, dell’economia sociale e solidale, del commercio equo e solidale, dell’economia circolare non sono solo “buone pratiche”: sostengono il sistema economico e produttivo nazionale con una crescita costante e multidimensionale e dovrebbero essere indicate e sostenute nella loro rete di relazioni con i paesi partner”, si legge a sintesi delle richieste presentate all’Ambasciatrice Belloni dal Gruppo di Lavoro C7, coordinato da Monica di Sisto (Fairwatch) e Patricia Miranda (LATINDADD) e che ha visto la partecipazione attiva di soggetti importanti dell’ecosistema impact italiano, in particolare attraverso le voci di Social Impact Agenda per l’Italia, Confcooperative e CECOP-CICOPA Europa.