Viviamo in un’epoca in cui le sfide globali, come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e le emergenze sanitarie, richiedono soluzioni innovative e coordinate. L’Intelligenza Artificiale (IA) emerge oggi come una tecnologia dirompente che, se ben indirizzata, può contribuire ad offrire risposte concrete a queste problematiche. Tuttavia, se utilizzata in modo inconsapevole, rischia essa stessa di amplificarne la portata e generare nuove criticità. Per sbloccare il potenziale dell’IA in chiave di impatto positivo e più in generale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati a livello globale (ormai non più procrastinabili) è di primaria importanza costruire ecosistemi collaborativi, garantire l’impiego di competenze adeguate, rendere disponibili dati di qualità e sviluppare modelli economici virtuosi e sostenibili in cui ogni parte possa trarre beneficio dalla collaborazione.

Ecosistemi collaborativi: connettere innovatori e risorse

Gli ecosistemi collaborativi rappresentano il cuore pulsante dell’innovazione sociale e ambientale. La creazione di spazi in cui attori pubblici, aziende e organizzazioni non-profit collaborano è infatti fondamentale per trasformare idee in soluzioni scalabili e non può prescindere dai seguenti elementi:
  • Il ruolo degli intermediari: soggetti che possano facilitare la connessione tra innovatori sociali, portatori di tecnologia e finanziatori offrendo risorse, mentorship, networking e modelli operativi/valutativi.
  • Partenariati cross-settoriali: la combinazione di competenze, dati e risorse provenienti da settori diversi consente di affrontare problemi complessi con approcci integrati.
  • Apprendimento continuo e condiviso: la creazione di cicli di feedback continui tra innovatori e organizzazioni industriali e finanziarie affermate, senza trascurare le Pubbliche Amministrazioni, consente di migliorare e adattare le soluzioni, accelerandone l’adozione.
  • La volontà di perseguire uno stato di bene comune superiore (per ambiente e società) “mediando” , e se necessario anteponendolo, all’interesse personale dei singoli (individui ed organizzazioni).

Il potere dei dati per generare impatto

L’accesso ai dati è fondamentale per affrontare le grandi sfide globali. Sebbene anche l’Europa sia scesa in campo con ingenti sforzi, risorse economiche e basi di regolamentazione per incentivare le pratiche di Data Sharing e la costruzione di una “vera” Economia dei Dati (Data Economy), gli innovatori sociali spesso faticano ancora ad ottenere dataset rilevanti o a superare le barriere legate alla condivisione e al mero interesse commerciale dei “grandi” Data Owner. Oggi più che mai, dobbiamo pensare ai dati come tassello portante in ogni fase del processo di innovazione e impatto.
  • Dati per l’assessment del problema: consentono di analizzare le cause profonde delle sfide, identificare le aree critiche e definire le priorità d’intervento.
  • Dati per strutturare soluzioni: guidano la progettazione di soluzioni mirate e scalabili, aiutando a modellare scenari, prevedere impatti e ottimizzare risorse.
  • Dati per misurare gli effetti: sono indispensabili per monitorare i risultati, valutare l’efficacia delle soluzioni e garantire un impatto misurabile e sostenibile.
Per attivare (prima) e massimizzare (poi) questo potenziale, è pertanto fondamentale promuovere:
    • Linee guida comuni e interoperabili che semplifichino l’utilizzo e promuovano standard aperti e riconosciuti.
    • Soluzioni tecnologiche avanzate che favoriscano l’accesso e la condivisione, riducendo i rischi legati alla sicurezza e alla compliance.
    • Un approccio etico e trasparente che salvaguardi tutti gli stakeholders potenzialmente coinvolti e getti le fondamenta per costruire fiducia e responsabilità.
    • La ricerca in materia di modelli economici capaci di cogliere il valore “esteso” dei dati, sia per chi li raccoglie e li utilizza direttamente, sia per le pratiche di riuso e condivisione.

Sostenibilità e scalabilità: costruire una visione a lungo termine

Le soluzioni sviluppate in ambienti collaborativi devono essere sostenibili, replicabili e scalabili per garantire un impatto duraturo. Per evitare la frammentazione di esperienze è dunque importante garantire:
  • L’adozione di modelli modulari adattabili a diversi contesti e stadi di crescita e implementazione.
  • Il coinvolgimento dei finanziatori incentivando pratiche di investimento che bilancino ritorni economici e impatto sociale.
  • La condivisione dei risultati tesa a diffondere i successi e le buone pratiche per rafforzare la fiducia tra le parti e motivare nuovi attori a partecipare agli ecosistemi collaborativi.

L’esperienza di Impact Deal

Un esempio concreto di come ecosistemi collaborativi e dati possano generare impatto sociale e ambientale è rappresentato da Impact Deal, un programma di accelerazione data-driven per imprese a impatto sociale e ambientale. Promosso da Fondazione CRT e OGR Torino, e gestito da TOP-IX con la supervisione scientifica di ISI Foundation e la partnership di Microsoft, Impact Deal si distingue per:
  • La creazione e l’attivazione di un Data Club con partner pubblici e privati che forniscono gratuitamente dati proprietari alle imprese accelerate.
  • La presenza di partner di ecosistema e impatto per ampliare l’effetto rete dell’iniziativa su scala locale, nazionale ed internazionale.
  • Un modello che combina formazione, mentorship strategica, accesso ai dati e opportunità di investimento.
Con Impact Deal, per quanto l’iniziativa sia ancora in una fase di validazione ed affinamento, il potenziale degli ecosistemi collaborativi e dei dati viene “scaricato a terra” dimostrando che un futuro più sostenibile è possibile quando innovazione, tecnologia, imprenditorialità e finanza agiscono sinergicamente.

Risorse utili per approfondire

Il report del WEF – “AI for Impact: Strengthening AI Ecosystems for Social Innovation”  Il documento della Commissione Europea “Unlocking Green Deal Data: Innovative Approaches for Data Governance and Sharing in Europe” Il sito di Impact Deal – impactdeal.eu Il volume – “Data Science for Social Good: Philanthropy and Social Impact in a Complex World” di Ciro Cattuto e Massimo Lapucci La newsletter settimanale “Data Stewards Network Updates” curata da Stefaan Verhulst – The Govlab

Christian Racca

Dopo la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, nei primi anni lavorativi ha sviluppato competenze tecniche, in particolare riguardanti le reti di telecomunicazioni, lo streaming audio-video ed il cloud computing. Successivamente si è concentrato sull’accelerazione delle startup digitali, ha fatto da mentore a numerosi progetti sullo sviluppo del modello di business e sull’architettura tecnologica e ha stabilito solidi rapporti con l’ecosistema imprenditoriale locale. Dal 2012 al 2020, ha diretto BIG DIVE, un programma di formazione in Data Science, Data Visualization e Data Engineering rivolto a privati ed aziende. Attualmente è responsabile del programma di accelerazione Impact Deal e coordina vari progetti di innovazione (alcuni dei quali finanziati dall’Unione Europea) nell’ambito delle tecnologie civiche, della condivisione dei dati e dell’imprenditorialità digitale. Da oltre 10 anni è socio e membro attivo dell’Associazione Plug e co-fondatore dell’APS Print Club Torino.

Stefania Coni

Stefania Coni è Coordinatrice Attività Internazionali presso Fondazione CRT dal 2010, dove sviluppa e gestisce progetti e partnership internazionali ed europei su temi che vanno dall’innovazione sociale, all’imprenditoria d’impatto, ai finanziamenti europei. Grazie al suo ruolo partecipa attivamente alle principali reti della filantropia europea (Philea, Impact Europe) e collabora con organizzazioni internazionali come l’OCSE e l’ONU. Prima dell’attuale posizione, Stefania era nell’Area ricerca e studi di Fondazione CRT. Prima ancora è stata Coordinatrice dell’Osservatorio Culturale del Piemonte e Assistente di Ricerca presso il Dipartimento di Relazioni Culturali Europee e Internazionali di Fondazione Giovanni Agnelli.

𝐒𝐈𝐀 𝟐𝟎𝟑𝟎 è il 𝐛𝐥𝐨𝐠 di Social Impact Agenda per l’Italia sulla 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚 𝐈𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐃𝐆𝐬.

Pensieri, analisi e proposte per una nuova finanza a beneficio delle persone, delle comunità e del pianeta.

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