Il pacchetto Omnibus sulla semplificazione delle norme dell’UE è stato ufficialmente adottato dalla Commissione europea. 

I maggiori cambiamenti nell’area della rendicontazione di sostenibilità, ovvero CSRD e Tassonomia europea, prevedono di:

  • Rimuovere circa l’80% delle aziende dall’ambito della CSRD, destinando gli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità alle imprese più grandi, il cui operato ha un maggiore impatto sulle persone e sull’ambiente;
  • Assicurare che gli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le grandi aziende non gravino sulle piccole imprese nelle loro catene di approvvigionamento;
  • Posticipare di due anni, fino al 2028, gli obblighi di rendicontazione per le aziende attualmente soggette alla CSRD, tenute a rendicontare a partire dal 2026 o 2027;
  • Alleggerire il carico degli obblighi di rendicontazione della Tassonomia UE e limitarlo alle aziende più grandi, corrispondenti all’ambito della CSDDD, pur assicurando alle altre grandi aziende che rientrano nel futuro ambito della CSRD la possibilità di rendicontazione su base volontaria. Ciò dovrebbe implicare un importante risparmio per le piccole imprese, permettendo alle imprese che intendono accedere alla finanza sostenibile di proseguire nella pratica della rendicontazione;
  • Introdurre in modo opzionale l’attività di rendicontazione per le imprese parzialmente allineate con la Tassonomia UE, promuovendo una transizione ambientale delle attività in modo graduale, in linea con l’obiettivo di far crescere la finanza per la transizione al fine di supportare le imprese nel loro cammino verso la sostenibilità;
  • Introdurre una soglia di materialità finanziaria per la rendicontazione sulla Tassonomia e ridurre i modelli di rendicontazione di circa il 70%;
  • Introdurre semplificazioni nei più complessi criteri di “Do No Significant Harm” (DNSH) per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento connesso all’uso e alla presenza di sostanze chimiche che si applicano orizzontalmente a tutti i settori economici nella Tassonomia UE, come primo passo nella revisione e semplificazione di tutti tali criteri DNSH;
  • Adattare, tra gli altri, l’indicatore di performance chiave basato sulla Tassonomia per le banche, il Green Asset Ratio (GAR). Le banche potranno escludere dal denominatore del GAR le esposizioni relative alle imprese che sono al di fuori del futuro ambito della CSRD.

Nell’ambito della due diligence sulla sostenibilità, le principali variazioni consistono nel:

  • Semplificare i requisiti di due diligence sulla sostenibilità in modo che le imprese rientranti nell’ambito evitino complessità e costi inutili, ad esempio concentrando i requisiti sistematici di due diligence sui partner commerciali diretti e riducendo la frequenza delle valutazioni periodiche e del monitoraggio dei loro partner da annuale a quinquennale, con valutazioni ad hoc laddove necessario;
  • Ridurre gli oneri e gli effetti correlati per le PMI e le piccole medie imprese, limitando la quantità di informazioni che possono essere richieste come parte della mappatura della catena del valore da parte delle grandi imprese;
  • Incrementare ulteriormente l’armonizzazione dei requisiti di due diligence per garantire condizioni di parità in tutta l’UE;
  • Eliminare le condizioni di responsabilità civile dell’UE, pur tutelando il diritto delle vittime a una piena compensazione per i danni causati dalla non conformità, e preservando le imprese dal rischio di sovracompensazione, nell’ambito dei regimi di responsabilità civile degli Stati membri;
  • Offrire alle imprese più tempo per prepararsi a rispettare i nuovi requisiti, posticipando di un anno l’applicazione dei requisiti di due diligence sulla sostenibilità per le grandi imprese fino al 26 luglio 2028, anticipando l’adozione delle linee guida di un anno fino a luglio 2026.

Per quanto attiene il Meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), il pacchetto Omnibus prevede di:

  • Esentare i piccoli importatori dalle obbligazioni CBAM, principalmente PMI e individui. Questi sono importatori che introducono piccole quantità di beni CBAM, rappresentando quantità molto ridotte di emissioni incorporate provenienti da paesi terzi. Nel concreto, viene introdotta una nuova soglia annuale cumulativa CBAM di 50 tonnellate per importatore, eliminando così le obbligazioni CBAM per circa 182.000 importatori, ovvero il 90% degli importatori, per lo più PMI, pur coprendo oltre il 99% delle emissioni in ambito.
  • Semplificare le norme per le aziende che restano nell’ambito del CBAM: sia per quelle relative all’autorizzazione dei dichiaranti CBAM, sia per le norme relative alle obbligazioni CBAM, inclusi i calcoli delle emissioni incorporate e i requisiti di rendicontazione;
  • Rendere il CBAM più efficace nel lungo termine, rafforzando le regole per evitare elusioni e abusi.

Tale semplificazione precede una futura estensione del CBAM ad altri settori ETS, beni a valle, seguita dalla proposta legislativa sulla estensione dell’ambito del CBAM all’inizio del 2026.

La Commissione sta, inoltre, proponendo una serie di modifiche per semplificare e ottimizzare l’uso di diversi programmi di investimento, tra cui InvestEU, EFSI e strumenti finanziari legacy.

InvestEU, il più grande strumento UE di condivisione del rischio a sostegno degli investimenti prioritari all’interno dell’Unione, gioca un ruolo chiave nell’affrontare le barriere finanziarie e nel promuovere gli investimenti necessari per la competitività, la ricerca e l’innovazione, la decarbonizzazione, la sostenibilità ambientale e le competenze. Allo stato attuale, quasi il 45% delle sue operazioni è finalizzato al sostegno degli obiettivi climatici.

Le modifiche proposte dal Pacchetto Omnibus, prevedono di:

  • Aumentare la capacità di investimento dell’UE tramite l’impiego dei ritorni sugli investimenti passati, nonché l’uso ottimizzato dei fondi ancora disponibili sotto gli strumenti legacy, rendendo disponibili più risorse per le imprese. La previsione è che tutto ciò mobiliti circa 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati aggiuntivi. La maggiore capacità di InvestEU sarà impiegata principalmente per finanziare le attività più innovative a supporto di politiche prioritarie come la Bussola per la Competitività e il Clean Industrial Deal.
  • Facilitare la partecipazione degli Stati membri al programma e sostenere le proprie imprese e mobilitare investimenti privati.
  • Semplificare i requisiti amministrativi per i partner attuatori, gli intermediari finanziari e i destinatari finali, in particolare le PMI. Le misure di semplificazione proposte dovrebbero generare risparmi di circa 350 milioni di euro.

Le proposte legislative verranno adesso presentate al Parlamento Europeo e al Consiglio per la loro considerazione e adozione. Le modifiche sulle norme CSRD, la CSDDD e il CBAM entreranno in vigore una volta che i co-legislatori avranno stabilito un accordo sulle proposte. 

Fonte: Comunicato Stampa Commissione Europea del 26 febbraio 2025